- Si tratta di una condizione rara. Spesso chi soffre di panico pensa di essere l’unica persona al mondo: niente di più sbagliato! Almeno una persona su 3 ha sperimentato nella sua vita un attacco di panico, mentre la prevalenza di coloro che sviluppano un vero e proprio disturbo sono solo il 2-3% nella popolazione generale in un anno.
- Attacco di panico e disturbo di panico sono la stessa cosa. Sopra abbiamo distinto le due condizioni. Un attacco di panico non è una patologia di per sé, ma è una caratteristica del disturbo di panico. Questo disturbo è caratterizzato generalmente dalla presenza di attacchi di panico ricorrenti (che possono essere attesi o inattesi) e, soprattutto, dalla marcata e persistente paura di sperimentarne uno, anticipando mentalmente gli effetti negativi in termini catastrofici (sto per morire/sto per impazzire).
- Il disturbo di panico è una malattia mentale. Il fatto che il disturbo di panico venga trattato con elevato successo con psicofarmaci e psicoterapia cognitivo-comportamentale non deve trarre in inganno. Il disturbo di panico è anche – e soprattutto – una patologia “fisica”: studi scientifici hanno mostrato come i sistemi corporei che regolano la respirazione, l’attività cardiaca e l’equilibrio posturale sono meno efficienti in chi soffre di panico rispetto a coloro che non sono affetti. Il cuore, ad esempio, è meno flessibile ed elastico di quanto dovrebbe essere e non permette alle persone di adattarsi ai cambiamenti che la vita e lo stress impongono quotidianamente. Inoltre, le persone con disturbo di panico tendono a respirare in maniera irregolare (incappando più spesso nell’iperventilazione) anche al di fuori degli attacchi.
- Il disturbo di panico è da sottovalutare. Assolutamente no! Se non trattato, il disturbo di panico può cronicizzarsi e limitare di molto la vita della persona. Chi soffre di panico, infatti, tende a evitare le situazioni in cui non si sente a proprio agio, riducendo notevolmente la propria autonomia e il proprio funzionamento sociale, lavorativo…L’agorafobia è una condizione molto comune in chi ha un disturbo di panico non trattato, così come la tendenza a una depressione secondaria (conseguente alla limitazione della propria libertà). Altre patologie correlate al disturbo di panico sono l’utilizzo e l’abuso di sostanze psicotrope (per far fronte all’ansia eccessiva) e i comportamenti suicidari.
- Sono sempre stato ansioso e lo sarò anche in futuro. È vero che tra le cause di un disturbo d’ansia, compreso il disturbo di panico, vi è una predisposizione genetica e biologica, in linea con il modello “vulnerabilità-stress”. È vero, inoltre, che non è possibile intervenire direttamente su tale vulnerabilità. D’altra parte occorre sottolineare quanto, al di là di una vulnerabilità di base, il nostro comportamento è frutto dell’apprendimento ed è funzione delle esperienze che viviamo. Nel caso di una persona con disturbo di panico, imparare nuove strategie e nuovi comportamenti per gestire e fronteggiare l’ansia è sicuramente la strada più adatta da percorrere al fine di risolvere il problema.